Film e psicologia. Il cinema come strumento terapeutico

Film e Psicologia

 

“Non c’è nessuna forma d’arte come il cinema per colpire la coscienza, scuotere le emozioni e raggiungere le stanze segrete dell’anima”.  

Ingmar Bergman

 

Il semplice guardare cambia il fatto e tu non puoi sapere cosa sia successo nella realtà o che cosa sarebbe successo se tu non avessi ficcato il tuo grosso naso. Perciò non ha senso chiederci cosa è successo. Il semplice guardare cambia il fatto. Si chiama principio di indeterminazione. 

Psicologia cinematografica. Il ruolo del Cinema nelle esperienze di psicoterapia individuale e di gruppo

Lo psicoterapeuta Gary Solomon dice: un film al giorno leva il medico di torno! Egli sostiene, infatti, che talvolta le dritte giuste e più incisive per prendere di petto i problemi della vita ci giungono dai film. Lui da quasi dieci anni durante le sedute di terapia comportamentale, non fa che prescrivere cinevisioni ai propri pazienti. E afferma: “Se credo che il cinema abbia la forza di guarire é perché i personaggi che lo animano affrontano problemi in cui noi stessi ci siamo spesso ritrovati. E’ innegabile: i film sono un genuino esempio di come l’arte imiti la vita.” 

Film e Psicologia. I film che fanno riflettere e il ruolo dello psicoterapeuta

Ma davvero crediamo che la semplice visione di un film potrà mai eliminare i conflitti, ridurre le ansie e le angosce di uno spettatore/paziente? Il cinema, un film, può sostituire una terapia ed eliminare i conflitti, ridurre le ansie, placare le angosce dello spettatore/paziente? Una pellicola per pillola: “Guardi questo film e vedrà che si sentirà meglio”. Sarebbe bellissimo, ma é inverosimile senza i giusti appigli forniti dalla relazione con uno psicoterapeuta. Io penso invece che il cinema sia usato in psicologia perché è un formidabile scrigno di spunti e consigli, soprattutto per noi terapeuti, e quindi un altro strumento di lavoro da utilizzare in stanza di terapia, con i singoli pazienti o in gruppo.

Il Cinema in Psicologia come strumento di lavoro.

Ripescando scene dalle vite, dai ruoli, dalle complicazioni, dai conflitti, dalle parole e dagli atteggiamenti degli uomini e delle donne di quel “mondo parallelo” che è il cinema, il terapeuta della psiche può studiare con una lente d’ingrandimento in più il paziente”. Ricostruire nel paziente che vive un disagio,  la “trama” della sua vita, restituire senso e significato a quanto la persona ha “girato” fino a quel punto della sua esistenza. Può fotografare in piena luce ciò che il paziente non riesce più a narrare e produrre un effetto catartico. In questa delicatissima regia dello psicoterapeuta, il cinema è un gran consigliere. Il cinema usa la tecnica del sogno: immagini e non definizioni, colori, chiaroscuri e trasparenze e non spiegazioni. Il cinema usa la drammatizzazione e la messa in scena. Cinema e Teatro condividono la metodologia, ogni conflitto familiare diventa un Edipo o un Oreste, e ogni conflitto politico-sociale diventa un Antigone.

La psicoterapia attraverso l’arte visiva, teatro e cinema

Se i Greci avevano la capacità di “psicoanalizzarsi” a teatro, nei grandi emicicli,  perché non potremmo farlo noi nel buio della sala cinematografica per conoscere più su noi stessi e su come funzionano le cose che ci riguardano?

La cinema terapia, identificazione psicologica attraverso gli attori di un film. La metodica self-help  

Quella che viene definita cinema-terapia, identificazione psicologica attraverso gli attori di un film, infatti, può essere impiegata come metodica self-help, in cui il ruolo del terapeuta è secondario rispetto al valore trasformativo del film in sé. All’inverso, può essere usata come mezzo per giungere allo scopo. In questo secondo caso al film non viene attribuita nessuna potenzialità terapeutica diretta, propria invece del terapeuta come mediatore dell’intero processo. In questo caso si parla più propriamente di cinema-in-terapia (De Felice e Pascucci, 2007).

Cinema nella psicoterapia individuale e di gruppo

Ulteriore criterio è il tipo di setting individuale/gruppo. Nella psicoterapia individuale la visione del film costituisce un “compito a casa”. Nella psicoterapia di gruppo, invece, la visione avviene durante la sessione psicoterapeutica, e lo psicoterapeuta fornisce una base di informazioni comuni da cui avviare l’introspezione. Nel contesto evolutivo e familiare il film può essere visionato a casa, a scuola o in seduta, in base all’orientamento, alle strategie, obiettivi, ecc. Il film rappresenta un forte attivatore psicologico ed emotivo, che permette di suscitare affetti, di riconoscerli, di approfondirli e condividerli nel gruppo». Il percorso terapeutico fondato sul cinema, anche attraverso una fase di confronto tramite il cineforum che si integrata con altre attività, come il disegno e la musica, è spesso in grado di favorire nei pazienti un progresso nelle capacità di rispecchiarsi e di immedesimarsi nelle situazioni osservate, di produrre un rafforzamento dell’alleanza terapeutica e un generale miglioramento del quadro psicopatologico

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